Navata Centrale, Soffitto e Pavimentazione

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Autore Scuola romana (?)
Titolo Via Crucis
Data XVII secolo
Materia e tecnica Olio su tela

Titolo Acquasantiera con capitello romano di riuso
Data Non nota
Materia e tecnica Pietra bianca; intaglio e scultura

La navata centrale si presenta attualmente nella veste settecentesca, esito dei rifacimenti successivi al sisma del 1703. Sui pilastri dodici episodi della Via Crucis scandiscono le campate; venendo dall’ingresso, si possono notare sulla destra un’acquasantiera, ricavata da un capitello romano di spoglio, e porzioni di colonna dell’originale struttura quattrocentesca, in corrispondenza del primo pilastro.

Autore Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1685-1773)
Titolo Soffitto ligneo
Data 1724
Materia e tecnica Legno intagliato, dipinto e dorato; ceci di Navelli

Autore Girolamo Cenatempo (XVII secolo – XVIII secolo)
Titolo L’Immacolata Concezione con i santi Bernardino e Giovanni da Capestrano; due episodi della vita di San Bernardino
Data 1732
Materia e tecnica Olio su tela

L’intaglio ligneo sul cielo cassettonato si deve a Ferdinando Mosca da Pescocostanzo e rientra nei lavori di risistemazione successivi al terremoto del 1703. Presenta girali vegetali dorati su un chiarissimo azzurro di fondo. Quattro elementi vi si susseguono senza pretesa di simmetria: le tre tele del Cenatempo, tutte volte all’esaltazione del santo titolare, ed il grande trigramma bernardiniano.

Autore Giovanni de’ Rettori da Milano (?)
Titolo Lastra tombale terragna di Francesco da Lucoli
Data 1492 (?)
Materia e tecnica Pietra bianca, bassorilievo

Autore Ignoto
Titolo Lastra tombale terragna
Data Non nota
Materia e tecnica Pietra bianca, bassorilievo

Autore Ignoto
Titolo Lastra tombale terragna di Nicola di Rocca di Corno
Data 1494
Materia e tecnica Pietra bianca, bassorilievo

La pavimentazione, realizzata con pietre bianche e rosse provenienti dalle cave di San Silvestro, presenta decorazioni improntate al contrasto cromatico e volte all’esaltazione di alcuni dei punti strutturalmente più rilevanti della basilica; due stelle si trovano infatti in corrispondenza del trigramma sul soffitto e sotto la cupola. Solo tre tombe terragne restano di quelle che dovevano essere le ben più numerose sepolture in basilica: due in prossimità dell’ingresso ed una presso la cupola.