La navata centrale

La navata centrale dall’ingresso della basilica.

Entrando dal portone principale il visitatore resta colpito dalla grandiosità della basilica a tre navate. L’ampia nave centrale è sormontata da un cielo di legno intagliato e dorato con al centro il monogramma bernardiniano terminato nel 1724 e arricchito nel 1732-1733 da tre tele del napoletano Gerolamo Cenatempo raffiguranti, la maggiore: L’Immacolata Concezione con i santi Bernardino e Giovanni da Capestrano, e due minori episodi della vita del santo. Il primitivo soffitto quattrocentesco era di semplici tavole dipinte. Nel 1587 si pensò di realizzarne uno simile a quello di Santa Maria in Aracoeli in Roma. Fu chiamato Orazio Valla, fiorentino, ad intagliarlo e Simone Lagi, pure fiorentino, ad indorarlo. L’opera fu portata a termine nel 1628 e abbellì il tempio fino al terremoto del 1703. Nella ricostruzione fu realizzato l’attuale spettacolare soffitto opera di Ferdinando Mosca di Pescocostanzo. È in legno intagliato ornato di oro zecchino, diviso in ampie vedute e campi di sontuose verniciature, che convogliano lo sguardo verso il monogramma bernadiniano.

A sinistra: la navata centrale dall’ingresso della basilica. A destra: l’organo.

 

Lo stesso artista Ferdinando Mosca, nel 1726, realizzò la mostra del grandioso organo posto nella parte alta della controfacciata, laminato in oro con al centro il monogramma bernardiniano. La parte meccanica, con un prospetto a tre campate; le canne maggiori disposte a cuspide nelle campate laterali; le minori disposte a cuspide con ali in quella centrale, si deve al marchigiano Feliciano Fedeli. Il pavimento della basilica è formato da pietre bianche e rosse provenienti dalle cave di San Silvestro. Rilevante è la grande stella, al centro della navata centrale, in corrispondenza del monogramma centrale del cielo. Più elaborato è il pavimento della cupola, sempre in pietre bianche e rosse. Lungo la navata, sui pilastri, ad una certa altezza, si vede una via Crucis, sono dodici delle quattordici stazioni che compongono la serie, di qualità non sempre omogenea, prodotte a Roma nel secolo XVII.

Particolare del cielo con le due tele minori

e il monogramma bernardiniano al centro.

La facciata rinascimentale della basilica. Foto di Roberto Monasterio, CARSA Edizioni